A monument to mankind
This sculpture, constructed entirely from scrap parts, is based on the concept of a monument as a historical emblem focused on the commemoration of important historical figures and heroic conquests or, more generally, to represent mankind’s’ virtues and actions. Despite the critical and ironic representation via which mankind is portrayed, it is nevertheless a celebration of Modern Man, portrayed in a complex and contradictory existential condition, survivor of a century that has witnessed the worldwide diffusion of capitalist culture as well as a consumerist lifestyle. A weary and defenceless figure stands atop a mountain of rubbish, a kind of unstable and decadent throne, which, whilst also accentuating the tragic aspect, symbolizes mankind’s will to elevate himself to a higher social status by accumulating wealth, with the possession and display of his own material assets. The monumental size of this piece, besides reminding us of the huge amount of garbage that is produced every single day, also creates a dialogue with Pietrasanta, a city that has come to be an important centre for sculpture, albeit the sculpture also possesses a rather particular quality in terms of the usage of unusual materials, which, thanks to an artistic intervention, have acquired a new sense of dignity.
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La scultura, interamente realizzata con materiali di recupero, riprende l’idea di monumento quale emblema storico legato alla celebrazione di personalità eminenti o di eroiche conquiste e più in generale alla rappresentazione delle virtù e delle gesta umane.
Seppur attraverso una rilettura al tempo stesso critica ed ironica, ad essere celebrato è l’uomo contemporaneo, ritratto in una complessa e contraddittoria condizione esistenziale, reduce da un secolo che ha visto la diffusione globale della cultura capitalistica e di uno stile di vita votato al consumismo.
Una figura giace spossata ed inerme, su una montagna di rifiuti, una specie di trono instabile e decadente che, accentuandone la tragicità, simboleggia la volontà dell’uomo di elevarsi ad uno status sociale più alto attraverso l’accumulo della ricchezza, il possedimento e l’ostentazione dei propri beni materiali.
La dimensione monumentale dell’opera, oltre che a ricordarci la mole di rifiuti che vengono prodotti ogni giorno, crea anche un dialogo con Pietrasanta, quale città importante nel panorama della scultura, ma rappresenta una particolarità per l’utilizzo di materiali inconsueti che con l’azione artistica riacquistano una nuova dignità.