Memorie dal futuro
Memorie dal futuro. Katja Loher e Dario Tironi, enhanced Green, EdiXion, Milano. Curated by Marina Pizziolo.
An exhibition that reflects on the kind of future we want. The majestic setting of Castello scaligero, in the beautiful medieval village of Malcesine on Lake Garda, hosts sculptures and installations by Katja Loher and Dario Tironi. The exhibition was conceived and curated by Marina Pizziolo.
The works of the two artists, who share an interest in investigating environmental issues, are powerful “Memories from the Future”. It is a future that scientists regard with apprehension, but which we can change with our actions, turning scientific alarm into disproved omens. If science speaks to reason, art communicates through the power of its evocation. “This is why the works of Katja Loher and Dario Tironi are the ultimate poetic machines, generators of stories that speak to the most innocent part of us.
Realised by the Municipality of Malcesine, in association with Kromya Art Gallery, the exhibition is divided into two parts: the Sala Labia in Castello scaligero houses an immersive installation by Katja Loher, while the outdoor spaces of the castle and the Casermetta Veneziana host nine large sculptures by Dario Tironi.
Katja Loher (Zurich, 1980). Through a multi-sensory experience, the installation aims to reveal the splendour and complexity of marine life forms invisible to the human eye. The work invites us to experience a journey into a threatened underwater world, to discover the beauty and fundamental importance of plankton. The installation consists of seven “planets” onto which videos are projected. The videos are made by superimposing the dance of performers filmed from above on microscopic images of plankton, provided by scientists working alongside the artist. Below the planets, the projection of a video on the ground casts our eyes into a body of water, the edges of which we can look over to discover the life pulsating within. The collective and rhythmic movement of the plankton is recreated by the dance of the performers, who appear as infinitely small creatures. The installation is set to the music of Colombian composer JP Beltran.
Dario Tironi (Bergamo, 1980). The sculptures by Dario Tironi are sham archaeological finds from a society that it is destined to disappear: the plastic society”, writes Marina Pizziolo. “The memory of the future is the heart and soul of Tironi’s sculptures. His figures emerge from the aftermath that will inevitably follow our compulsive accumulation of objects. In a process of anthropogenesis, our waste combines until it takes on organic forms that are destined to replace us. Standing like herms hinting at a salvation that is still possible, the dispirited robots testify to a catastrophe that has occurred. Dario Tironi expresses his faith in mankind, through figures and forms that sublimate the disaster caused by the enormous mass of our waste, to reach a new aesthetics. The plastic objects that pollute our seas colour the body of the Contaminated Bather, yet without ruining its classical beauty, protected by the classicism of its form. A shopping trolley full of discarded objects creates an expression of soaring Gothic architecture. Out last bastion is culture and a love of beauty”.
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Una mostra per riflettere sul futuro che vogliamo. Il maestoso scenario del Castello scaligero di Malcesine, bellissimo borgo medievale sul lago di Garda, accoglie le sculture e le installazioni di Katja Loher e Dario Tironi, accomunati da una ricerca orientata a tematiche ambientali. La mostra è stata ideata e curata da Marina Pizziolo.
Le opere dei due artisti sono potenti “Memorie dal Futuro”. Un futuro al quale gli scienziati guardano con apprensione, ma che possiamo modificare con le nostre scelte e i nostri comportamenti, trasformando l’allarme scientifico in un presagio smentito. Se la scienza parla alla ragione, l’arte comunica attraverso la potenza delle sue suggestioni. “Ecco perché i lavori di Katja Loher e Dario Tironi sono perfette macchine poetiche, generatrici di storie che sanno parlare alla parte più innocente di noi”.
La mostra, promossa e realizzata dal Comune di Malcesine, in collaborazione con Kromya Art Gallery, si articola in due parti: la Sala Labia del Castello scaligero accoglie un’installazione immersiva realizzata da Katja Loher, mentre negli spazi esterni del Castello e nella Casermetta veneziana sono collocate nove grandi sculture di Dario Tironi.
Katja Loher (Zurigo, 1979). L’installazione di Katja Loher mira a svelare, attraverso un’esperienza multisensoriale, lo splendore e la complessità di forme di vita marine invisibili ai nostri occhi. L’opera offre l’esperienza di un viaggio in un mondo sottomarino minacciato, alla scoperta della bellezza e dell’importanza fondamentale del plancton. L’installazione è costituita da sette “pianeti” sui quali vengono proiettati altrettanti video. I video sono realizzati sovrapponendo la danza di performer ripresa dall’alto a immagini al microscopio del plancton, fornite da scienziati che collaborano con l’artista. Sotto i pianeti, la proiezione di un video a terra fa affondare i nostri occhi in uno specchio d’acqua, alle cui sponde possiamo affacciarci per scoprire la vita che pulsa al suo interno. Il movimento collettivo e ritmico del plancton è ricreato dalla danza di performer, che assumono le sembianze di creature infinitamente piccole. L’installazione è completata da una colonna sonora del compositore colombiano JP Beltran.
Dario Tironi (Bergamo, 1980). “Le sculture di Dario Tironi sono reperti fanta-archeologici di una società destinata a scomparire: la società della plastica”, scrive Marina Pizziolo. “La memoria del futuro è l’anima delle sculture di Tironi. Le sue figure arrivano dal dopo che seguirà fatalmente il nostro compulsivo accumulo di oggetti. In un processo di antropogenesi le nostre scorie si aggregano fino ad assumere forme organiche, destinate a prendere il nostro posto. Robot malinconici raccontano una catastrofe che è stata, ergendosi come erme a monito di una salvezza ancora possibile. Dario Tironi esprime la sua fede nell’uomo, attraverso figure e forme che riescono a sublimare lo sfacelo prodotto dalla massa enorme dei nostri rifiuti, approdando a una nuova estetica. Gli oggetti di plastica che inquinano i nostri mari colorano il corpo della Bagnante contaminata, senza riuscire a rovinarne la bellezza, protetta dalla classicità delle sue forme. Un carrello della spesa pieno di oggetti di scarto inventa ed eleva un’architettura gotica. È la cultura e l’amore della bellezza il nostro ultimo baluardo”.
Challenge, EdiXion, Milano
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