Acid Cloud

La nuvola è da sempre un elemento allegoricamente collegato alla dimensione del sogno, alla rappresentazione simbolica di una dimensione celestiale, di trascendenza, ad un luogo puro che costituisce l’ orizzonte del pensiero e dell’immaginazione.
In “Acid cloud” l’elemento della nuvola viene reinterpretato come qualcosa di innaturale, una presenza che incombe sull’uomo ma al tempo stesso affascinante e giocosa.
L’installazione si presenta da lontano come qualcosa dalla consistenza impalpabile, una nube non facilmente definibile sospesa a mezz’aria che attraverso un gioco di sfumature e fluorescenze assume un aspetto surreale e misterioso. Avvicinandosi ci si stupisce nel vedere che l’opera è interamente realizzata solo con sacchi trasparenti e plastiche di scarto. Infatti, in contrapposizione all’immagine di purezza che le nuvole suggeriscono, l’uso di sacchi e plastiche rimanda alla materia nociva ed inquinante, richiamando alla mente le nubi tossiche e i colori delle sostanze chimiche. L’artista si ricollega alle principali tematiche attorno a cui si snoda il suo lavoro degli ultimi anni: la critica al sistema capitalistico e al consumismo generato da esso, lo sfruttamento dell’ambiente, l’irreparabile distruzione dell’ecosistema, l’identità umana sempre più definita dall’avere e non dall’essere.

Clouds have always been allegorically tied to the realm of sleep and dreams, to the symbolic representation of a heavenly plane, to transcendence and to a place of purity that constitutes the very limits of all human thought and imagination . “Acid cloud”, however, reinterprets its subject matter as something unnatural, a threatening yet simultaneously playful and fascinating presence that looms over humanity. From afar the piece would appear to be made of some sort of intangible and impalpable material, a blanket of fog that is hard to make out as it hangs in mid air and which takes on a surreal and mysterious appearance via the careful usage of nuances in shading and fluorescent lighting. However, upon closer inspection, it’s astonishing to discover that the piece has been created entirely out of nothing other than transparent bags and scrap plastic. In fact, in stark contrast to the image of purity that clouds are often associated with, the use of scraps of plastic and bags in reference to hazardous substances and pollutants brings to mind toxic clouds and the colour of chemical substances. Once again the artist has touched upon the main themes that his work has revolved around in recent years: his criticism of the capitalist system and the consumerism generated by it, exploitation of the environment, the irreparable destruction of the ecosystem and the way in which human identity is increasingly defined by “having” rather than “being”.

Dario Tironi,  Plastic bags, fluorescent colours, uv lighting,  2017,